By Sphera’s Editorial Team | Giugno 23, 2022

Il Protocollo sui gas serra (GHG) suddivide i gas serra in tre gruppi o “Scope”. Lo Scope 1 comprende le emissioni dirette derivanti da fonti controllate o di proprietà, mentre lo Scope 2 comprende le emissioni indirette derivanti dalla generazione di elettricità, vapore, riscaldamento e raffreddamento acquistati e consumati dall’azienda segnalante. Lo Scope 3 comprende tutte le altre emissioni indirette provenienti dalla catena del valore di un’azienda.

Dato che tradizionalmente sono al centro della reportistica aziendale, gli Scope 1 e 2 dispongono di una base di dati matura per la misurazione e la valutazione. Al contrario, quantificare, ridurre e segnalare le emissioni dello Scope 3 presenta molte più difficoltà.

Cosa sono le emissioni dello Scope 3?

Il Protocollo GHG classifica le emissioni dello Scope 3 come tutte le emissioni indirette derivanti da risorse non controllate o possedute direttamente dall’organizzazione, ma che si verificano nell’ambito della sua catena del valore. Ecco perché vengono spesso chiamate le emissioni della catena del valore, tra le cui fonti si possono annoverare emissioni derivanti da attività dell’organizzazione sia a monte che a valle.

I principi contabili e di informativa per la catena del valore aziendale (Scope 3) del Protocollo GHG raggruppano le emissioni dello Scope 3 in 15 categorie specifiche che includono attività aziendali comuni a molte organizzazioni. Tali categorie forniscono alle aziende un quadro per la misurazione, la gestione e la riduzione delle emissioni in aree chiave della catena del valore aziendale.

Alcune categorie dello Scope 3 (ad esempio le trasferte aziendali e gli spostamenti dei pendolari) sono più facili da quantificare rispetto ad altre (ad esempio, i beni e servizi acquistati o l’uso di prodotti venduti); inoltre, non tutte e 15 le categorie interessano ogni azienda. Alcuni esempi delle categorie più importanti a monte e a valle sono:

  • Beni e servizi acquistati (incentrati sulla filiera a monte).
  • Lavorazione e uso di prodotti venduti.
  • Trasporto e distribuzione a monte e a valle.
  • Rifiuti generati nell’ambito delle attività operative e trattamento a fine vita dei prodotti venduti.

Perché la contabilità delle emissioni dello Scope 3 è importante?

A seconda del settore, le emissioni della catena del valore possono costituire fino all’80% dell’impatto ambientale complessivo dell’azienda. Pertanto, svolgono un ruolo importante in una solida strategia di decarbonizzazione verso le zero emissioni nette a base scientifica.

Cos'è la contabilità delle emissioni dello Scope 3

Poiché le emissioni dello Scope 3 non sono direttamente sotto il controllo di un’azienda, sono di difficile valutazione. Ma le aziende non possono più permettersi di escluderle o di ignorarle. Le emissioni dello Scope 3 devono essere quantificate secondo modalità corrette e dati affidabili basati sul settore. In assenza di una strategia adeguata per lo Scope 3, le aziende rischiano danni alla propria reputazione a causa di un certo ecologismo di facciata, di costi di capitale elevati e rischi finanziari, se non addirittura la perdita della “licenza per continuare a lavorare”.

Altre risorse

L’arte della contabilità delle emissioni dello Scope 3 per le strategie Net-Zero

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