By Sphera’s Editorial Team | Giugno 14, 2022

Nel XX secolo, con l’espansione dell’attività industriale e dei consumi, gli infortuni sul lavoro erano all’ordine del giorno e si poneva poca attenzione al tema dell’inquinamento. La quantità di sostanze chimiche diluite nell’acqua era talmente elevata che un fiume dell’Ohio prese fuoco. Una piattaforma petrolifera in California versò milioni di litri di petrolio nelle acque costiere. Si stima che nel solo 1970 circa 14.000 americani morirono in incidenti sul lavoro. Già dagli anni ’60, però, divennero chiare le pericolose conseguenze di una crescita economica sfrenata.

Dopo anni di riforme frammentarie, nel 1970 gli Stati Uniti diedero vita all’Agenzia per la protezione dell’ambiente. E nel 1971 venne istituita l’OSHA, l’Amministrazione per la sicurezza e la salute sul lavoro, che aveva come obiettivo la regolazione delle pratiche aziendali in tema di ambiente, salute e sicurezza. Simili iniziative nacquero poi in tutto il mondo. La Comunità economica europea nel 1974 formò un comitato consultivo per la sicurezza, l’igiene e la protezione della salute sui luoghi di lavoro, mentre l’Unione Europea istituì subito dopo l’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro. In questo scenario si sviluppò il campo della gestione EHS, ossia la gestione dell’ambiente, della salute e della sicurezza.

Ma cos’è la gestione EHS?

Come suggerisce il nome stesso, è un quadro gestionale che consente alle aziende di minimizzare i rischi per i propri lavoratori, sul luogo di lavoro e per l’ambiente. Molte aziende hanno al loro interno dei manager EHS dedicati o dipartimenti EHS a supervisione di queste attività.

I tre pilastri della gestione EHS sono l’ambiente, la salute e la sicurezza. Il pilastro ambientale include i processi volti a ridurre le emissioni di gas serra e a prevenire la dispersione di sostanze chimiche nell’ambiente. Il pilastro della salute riguarda i sistemi per la protezione dei lavoratori, dei clienti e delle comunità limitrofe dall’esposizione ad agenti patogeni, radiazioni e sostanze chimiche pericolose. In ultimo, il pilastro della sicurezza riguarda le procedure volte a minimizzare il rischio d’infortunio per i lavoratori legato all’uso di macchinari o all’esposizione a sostanze pericolose sul luogo di lavoro.

La gestione EHS è nata dalla necessità di conformarsi agli standard delle agenzie di regolamentazione. Oggi, però, ha assunto un’importanza ancora maggiore in quanto per le aziende è diventato un modo per gestire il rischio, migliorare l’efficienza operativa e attrarre la quota di clienti e investitori attenta alla sostenibilità ambientale.

Che differenza c’è tra EHS&S ed EHS?

Con l’aggravarsi della crisi ambientale, l’interesse degli investitori per la sostenibilità sta ridefinendo il ruolo della gestione EHS. Mentre alcune organizzazioni scelgono di incorporare il tema della sostenibilità nel pilastro ambientale dell’EHS, molte altre preferiscono aggiungere una seconda “S” per porre enfasi sulla crescente importanza degli sforzi in tema di sostenibilità. Questa scelta è un chiaro indicatore del passaggio da una visione reattiva dell’EHS a una visione più proattiva e proiettata sul lungo termine. La sostenibilità è diventata parte integrante della strategia di ogni azienda e l’EHS&S sottolinea proprio il legame tra questi sforzi e gli obiettivi strategici più ampi.

Software per la gestione EHS

Così come la maggior parte dei processi aziendali, anche la gestione EHS sta diventando un processo sempre più digitale e basato sui dati. Le normative EHS sono complesse e in costante evoluzione e quindi molte aziende scelgono di avvalersi di un software per la gestione EHS che le aiuti nei loro sforzi decisionali, di conformità e di mitigazione del rischio. La digitalizzazione della gestione EHS può aiutare le aziende a centralizzare la raccolta dei dati così da poter tracciare gli incidenti e individuare possibili opportunità di miglioramento con più facilità. Le piattaforme su dispositivi mobili consentono ai lavoratori di immettere i dati direttamente sul campo, con una maggiore velocità di rilievo e precisione delle informazioni. Il software per la gestione EHS può essere usato anche per garantire che i dipendenti abbiano accesso a dati sulla sicurezza sempre aggiornati e nella loro lingua. Queste piattaforme aiutano le aziende a rimanere conformi alla normativa in continua evoluzione, a garantire la sicurezza dei lavoratori e a migliorare la propria efficienza.

Il futuro della gestione EHS

L’attuale contesto economico globale sta rendendo la gestione EHS sempre più complessa. Man mano che le aziende si espandono e cominciano a operare in nuove regioni del mondo, le normative EHS si moltiplicano, e diventa necessario fornire informazioni sulla sicurezza in più siti e in più lingue. In aggiunta, con l’aggravarsi della crisi climatica le aziende sono chiamate con sempre maggiore urgenza a dare risposta ai rischi di natura ambientale. Questo significa che devono tracciare e gestire con attenzione i rischi ambientali, ridurre il proprio impatto ambientale e dare conto dei progressi fatti ai propri investitori e all’opinione pubblica.

Data la posta in gioco sempre più alta, la gestione EHS viene visto sempre più come uno strumento per ridurre i costi (migliorando l’efficienza e riducendo le spese legate alla gestione degli incidenti) e per migliorare i risultati economici (attraendo investitori e clienti interessati a pratiche aziendali orientate al futuro). Ciò significa che la gestione EHS sta diventando una parte sempre più fondamentale della strategia aziendale e del processo decisionale.

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